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Luciana: i miei Occhi la mia Anima

di Francesco Di Santo

Siamo andati a Napoli a trovare Luciana Canonico, una pianista molto speciale… Ci ha accolto con il suo inconfondibile sorriso e la sua disponibilità, e noi l’abbiamo voluta protagonista di una delle nostre Interviste a 88 Tasti.

In questo video Luciana ci parlerà un po’ di sé, e non solo con le parole, perché lei “dialoga” con il pianoforte! Questo e tante altre cose andremo ad approfondire per prendere spunti di profonda riflessione…

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Francesco Di Santo: Luciana Canonico, classe 1998, pianista beneventana, ospite qui nel nostro blog e canale di Imparare il Pianoforte.
Benvenuta Luciana!

Luciana Canonico: Ciao e un saluto a tutti gli amici che ci seguono!

FDS: Luciana, come si è sviluppato il tuo percorso? Quando ti sei resa conto che la musica rappresentava una parte importante di te?

LC: Dunque, ho cominciato a suonare il pianoforte a due anni e mezzo su di una pianolina a giocattolo: sentivo le musiche e le riproducevo sulla tastiera. A otto anni sono entrata al conservatorio di Benevento dove ho conosciuto la mia insegnante di pianoforte Tina Babuscio: con lei ho cominciato a fare sul serio studiando i fondamenti della musica.

FDS: Cosa pensi quando suoni? Dove va la tua mente?

LC: Pongo attenzione all’espressione, alla musicalità, e sento una felicità, una gioia di fondo che mi accompagna sempre nelle mie esecuzioni.

Considerazioni: Voci autorevoli hanno affermato che la percezione delle forme e dei colori non è vincolata dall’esperienza sensibile, ma è innata, come fosse programmata nella mente di ognuno di noi sin dalla nascita. Da qui scaturisce la capacità di sognare generando immagini pur non avendole mai viste.

Vero o no, visualizzare in altro modo è possibile. È un modo tutto diverso di creare scene, come, per esempio, capire il suono con altro suono, capire un crescendo con le onde del mare che si infrangono sugli scogli.

Da qui la questione: l’immaginazione nasce dalla realtà empirica oppure è un mondo indipendente? dove comincia una, e dove finisce l’altra? Qual è la verità?

FDS: Ed eccoci alla domanda madre! Molti si chiedono: come fai ad imparare un brano? come si svolge il tuo lavoro di studio? Dai, soddisfiamo questa curiosità!

LC: Certamente! Dunque, innanzitutto gli spartiti per pianoforte li leggo scritti in Braille procedendo battuta per battuta e a mani separate, ossia con la mano sinistra leggo nel mentre suono con la destra e viceversa. Dopodiché, fatto questo lavoro, studio a mani unite.

Considerazioni: Può fare tesoro chi crede di aver perso molto, ma in realtà non ha perso niente, e a chi si compiange di miseri problemi quotidiani proprio nel mentre, uomini col dono della Fortezza, attingono energia dai lati più nascosti superando, così, i loro stessi limiti.

Non di meno l’Induismo, nel sacro Canto del Divino, afferma: “I sensi, dicono, sono superiori al corpo fisico; la mente è superiore alle facoltà dei sensi; l’intelligenza è superiore alla mente; ma l’anima è superiore all’intelligenza”.

FDS: Mi hai già detto che consiglieresti ad un ragazzo o ragazza della tua età ad intraprendere lo studio del pianoforte. Ma secondo te cosa rende speciale lo studio della musica rispetto ad altri tipi di attività?

LC: Suonare il pianoforte equivale a dialogare: io stessa provo la sensazione di dialogare con lo strumento come se stessi parlando ad un amico. Sì: il pianoforte è un amico per me!

Considerazioni: E se lo strumento è un amico, il dono dell’unicità non è più un rischio di emarginazione, ma un’occasione di successo. È anche vero che è possibile condurre una vita normale, sociale, soprattutto se incontriamo sul nostro cammino le persone giuste e dei veri amici…

Di certo la musica è un’arte che, per certi versi, risulta più efficace del linguaggio parlato perché è in grado di abbattere qualsiasi barriera. Io credo che possa aiutare a superare le nostre paure e inadeguatezze stabilendo un dialogo emozionale verso l’altro.

FDS: In questo incontro abbiamo avuto la prova che anche “dal buio” un individuo può sprigionare delle risorse straordinarie. La musica è anche un pò speranza. Che augurio possiamo fare a chi cerca speranza?

LC: Auguro a tutti di intraprendere lo studio della musica perché aiuta a vivere.

FDS: Grazie Luciana.

LC: Grazie a te!

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FRANCESCO DI SANTO

Sono pianista dal 1998, laureato con 110 e lode al Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento e abilitato all’insegnamento con concorso pubblico. Dall’età di vent’anni ho cominciato a diffondere il dono della musica agli studenti di tutta Italia, e da allora insegno pianoforte a tempo pieno.

La mia vita sono gli allievi: bambini, adolescenti o adulti che siano, aiuto tutti coloro che vogliono realizzare se stessi per diventare ciò che desiderano attraverso questo fantastico strumento, il pianoforte.

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